Balzac Honoré De

1799 - 1850

Balzac Honoré De

ID: 3629

Autografi

Honoré de Balzac (Tours, 20 maggio 1799 – Parigi, 18 agosto 1850) è stato uno scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore francese, considerato fra i maggiori della sua epoca. È considerato il principale maestro del romanzo realista francese del XIX secolo.

Scrittore prolifico, ha elaborato un’opera monumentale: la Commedia umana, ciclo di numerosi romanzi e racconti che hanno l’obiettivo di descrivere in modo quasi esaustivo la società francese contemporanea all’autore o, come disse più volte l’autore stesso, di “fare concorrenza allo stato civile“.

La veridicità di quest’opera colossale ha portato Friedrich Engels a dichiarare di aver imparato più dal “reazionario” Balzac che da tutti gli economisti.

Di grande influenza (da Flaubert a Zola, fino a Proust e a Giono, tanto per restare in Francia), la sua opera è stata anche utilizzata per moltissimi film e telefilm.

Biografia

Balzac proveniva da una famiglia borghese abbastanza agiata: il padre Bernard-François Balssa, di origine contadina, aveva raggiunto una posizione di rilievo nell’amministrazione dello Stato, e aveva sposato Anne-Charlotte-Laure Sallambier (quando lui aveva 51 e lei 19 anni), dalla quale ebbe poi quattro figli (Honoré, Laure, Laurence e Henri).

Auguste Rodin ,Monumento a Balzac, 1898, fusione in bronzo, New York, Museum of Modern Art: Balzac fu uno dei primi narratori di Parigi come metropoli.

Il primogenito studiò in collegio prima a Vendôme (1807-13) e a Tours (1814), poi a Parigi, dove si trasferì con la famiglia nel 1815, nel quartiere di Marais. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, lavorò come scrivano nello studio notarile di tale Jules Janin, quando a vent’anni scoprì la sua vocazione letteraria. In una mansarda del quartiere dell’Arsenale, al numero 9 della rue Lesdiguières, dal 1821 al 1829, dopo aver tentato la strada del teatro con il dramma in versi Cromwell, scrisse opere di narrativa popolare, ispirandosi a Walter Scott, con gli pseudonimi di Horace de Saint-Aubin, Lord R’hoone (anagramma di Honoré) o Viellerglé.

Le sue prime prove artistiche non furono molto apprezzate dalla critica, tanto che Balzac si diede ad altre attività: divenne editore, stampatore e infine comprò una fonderia di caratteri da stampa, ma tutte queste imprese si rivelarono fallimentari, indebitandolo pesantemente.

Nel 1822 conobbe Louise-Antoinette-Laure Hinner, una donna matura che gli resterà accanto affettivamente fino alla morte. La presenza della donna ebbe molta influenza sull’autore che venne da lei incoraggiato a continuare a scrivere: nel 1829 pubblicò con il proprio nome il suo primo romanzo (Les Chouans), che gli procurò un certo successo.

Tra le tante esperienze amorose con dame dell’aristocrazia, la più importante fu con Évelyne Hańska (1803-82), una contessa polacca conosciuta nel 1833, che ebbe un ruolo importante nella stesura di Eugenia Grandet e che egli sposò nel 1850, cinque mesi prima di morire.

A partire dal 1830 l’attività letteraria di Balzac divenne frenetica, tanto che in sedici anni scrisse circa novanta romanzi (sulla “Revue de Paris”, sulla “Revue des Deux Mondes”, ma anche in volumi e in tirature sempre più numerose, per non contare i continui racconti, aneddoti, caricature e articoli di critica letteraria). I suoi primi successi di pubblico furono La peau de chagrin (La pelle di zigrino, 1831) e, tre anni più tardi, Le Père Goriot (Papà Goriot, 1834).

Il 19 febbraio 1837 giunse a Milano, pare per sfuggire ai creditori parigini, ed ebbe modo di frequentare la vita meneghina per oltre un anno, recandosi regolarmente alla Scala e diventando un ospite ricorrente del Salotto Maffei. La tappa nella città italiana era ufficialmente dovuta a una questione relativa all’eredità che gli aveva lasciato la madre, ma le parole di una lettera alla contessa Hanska sembrano rivelare piuttosto una fuga da chi voleva riscuotere l’ingente somma di debiti accumulata negli anni precedenti: «J’ai plus de deux cent mille francs de dettes» (Ho più di duecentomila franchi di debiti), confidava alla futura moglie.

Nel marzo del 1838 si imbarcò da Marsiglia alla volta della Sardegna, dove sognava di coronare velleità di prosperità economica attraverso lo sfruttamento di giacimenti di scorie abbandonate nell’isola dagli antichi romani. Vana si dimostrò l’impresa: tarda nei tempi e velleitaria nei modi. Ma è durante le fatiche del viaggio in terra sarda che, secondo la più accreditata storiografia critica internazionale, Balzac concepisce la sua commedia teatrale “L’école des ménages”.

Charles Baudelaire chiamò la prosa di Balzac réalisme visionnaire; pare inoltre che il termine surréalisme, coniato da Guillaume Apollinaire, sia stato ispirato a quel particolare punto di vista che caratterizza la produzione di Balzac.

La tomba di Honoré de Balzac.

Nel 1842 Balzac decise di organizzare la sua opera monumentale in una specie di gerarchia piramidale con il titolo di La Comédie humaine: alla base di essa c’è il gruppo degli “Studi di costume del XIX secolo” diviso in “Scene delle vita privata”, “Scene della vita di provincia”, “Scene della vita parigina, della politica, della vita militare, della vita di campagna”; poi c’è il gruppo degli “Studi filosofici” ed infine quello progettato ma non realizzato degli “Studi analitici”. Si tratta di un grandioso progetto di analisi della vita sociale e privata nella Francia dell’epoca della monarchia borghese di Luigi Filippo d’Orleans.

Accanito frequentatore di salotti, amante appassionato di diverse nobildonne che soddisfacevano il suo snobismo e il bisogno di partecipare alla vita aristocratica, nonché perseguitato dai creditori per le troppe speculazioni sbagliate, Balzac riuscì a realizzare solo per poco tempo il sogno di ricchezza e d’ascesa sociale grazie al rapporto con la contessa polacca Ewelina Rzewuska (detta più frequentemente Évelyne Hańska), vedova di Wacław Hański (1791-1841), da Balzac sposata solo il 14 marzo 1850 (lei ne pubblicherà diversi inediti e nel 1877 la prima raccolta di Oeuvres complètes, in 24 volumi).

Honoré de Balzac infatti morì per una peritonite complicatasi in gangrena e venne sepolto, con l’orazione funebre tenuta da Victor Hugo, nel cimitero Père LachaiseNoto per i suoi eccessi nel lavoro e per il grande consumo di caffè che sono stati erroneamente indicati come concause del rapido deterioramento della sua salma. Già il giorno dopo la morte, la decomposizione veloce, anche a causa della stagione estiva, impedì di fare il calco in gesso per la maschera mortuaria.

Balzac pensava che ogni individuo ha a disposizione una riserva limitata di energia: vivendo intensamente l’uomo brucia la sua vita. Il suo destino sembra ripetere la concreta e drammatica rappresentazione del contenuto di La pelle di zigrino (1831).

Durante la sua vita aveva viaggiato molto all’estero: in Ucraina, Polonia, Germania, Russia, Prussia austriaca, Svizzera e in Italia (che appare spesso nei “racconti filosofici”), ma anche ampiamente nella provincia francese e nei dintorni di Parigi, puntualmente ripresi nella sua enorme mole di scritti.

La Comédie humaine

Busto di Balzac – opera di Auguste Rodin

Incisione di Henry Monnier per Il Curato di Tours.

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: La Commedia umana.

È stata definita “la più grande costruzione letteraria di tutta la storia dell’umanità”, ed è certamente una perfetta rappresentazione di quell’invenzione del XIX secolo che fu il romanzo moderno europeo. Tra tutti i romanzieri francesi il nome di Balzac (con la sua Comédie humaine) è il primo che viene in mente quando si volesse o si dovesse raffigurare il panthéon universale di questa forma di narrazione. È quasi un’associazione automatica che lega l’uomo all’opera e l’opera all’epoca.

Tessuto di ragionamenti interessanti e a volte bizzarri, pervaso da uno spiritualismo fumoso e a tratti come interrotto per proseguire oltre, il suo pensiero corre lungo la penna quasi senza riuscire a seguirne la velocità. Pare che non abbia tempo di riflettere mentre si occupa di costruire e nutrire un mondo che però rappresenta in chiave quasi “sociologica” i posti, i tipi e le persone reali della propria vita.

Così come Gogol’, Balzac è convinto che ciò su cui l’artista non pone il suo sguardo rivela solamente l’aspetto vegetativo della vita, e invece è solo nell’opera d’arte che il reale assume significato

Complice la pubblicazione a puntate, che impone fidelizzazione del lettore, e comunque il sistema di distribuzione in allegato ai giornali che si andava sperimentando per la prima volta, il romanzo di Balzac ha la tendenza a girare attorno a personaggi forti (come per esempio Goriot, Rastignac, o Eugènie, ormai leggendari), a loro volta circondati da molte comparse che ne amplificano l’energia.

La precisione dei termini, la tessitura delle frasi, la più o meno rara scelta di descrizioni e la ricchezza di parole “enciclopediche”, nonché le molte correzioni mostrano quanto fosse ambizioso e ricercato il progetto che sta dietro al suo lavoro, spesso considerato solo vulcanico e istintivo o biecamente realistico, e invece scoperto dalla critica più recente addirittura come “fantastico” e comunque legato al desiderio di fare moderna “epopea”.

Si dice che descriva l’umanità come la vede, senza consolazioni o incantamenti arbitrari, ma lo slancio stesso della scrittura finisce con il superare la mera realtà.

La Comédie humaine (titolo trovato da Balzac nel 1840) comprende 137 opere che includono 95 romanzi, novelle, saggi realistici, fantastici o filosofici, oltre a racconti e a 25 studi analitici (piano da lui dettagliato nel 1842).

A Balzac è stato intitolato il cratere Balzac, sulla superficie di Mercurio.

Opere principali

  • 1829Gli Sciuani (Les Chouans)
  • 1830La fisiologia del matrimonio (La Physiologie du mariage)
  • 1830Scene della vita privata (Scènes de la vie privée)
  • 1830Sarrasine (Sarrasine)
  • 1830Il ballo di Sceaux (Le Bal de Sceaux, ou le Pair de France)
  • 1831La pelle di zigrino (La Peau de chagrin)
  • 1831L’albergo rosso (L’Auberge rouge)
  • 1831Il capolavoro sconosciuto (Le Chef-d’oeuvre inconnu)
  • 1832 – Due Contes bruns (Une conversation entre onze heures et minuite Le Grand d’Espagne)
  • 1832Il curato di Tours (Le Curé de Tours)
  • 1832Pierina
  • 1832Louis Lambert (L’histoire intellectuelle de Louis Lambert)
  • 1832Il Colonnello Chabert (Le Colonel Chabert)
  • 1833Un medico di campagna (Le médecin de campagne)
  • 1833Eugenia Grandet (Eugénie Grandet)
  • 1834La ricerca dell’assoluto (La recherche de l’absolu)
  • 1834Papà Goriot (Le Père Goriot)
  • 1835Séraphîta (Séraphîta)
  • 1835Storia dei tredici (Histoire des Treize)
    • Ferragus
    • La duchessa de Langeais (La Duchesse de Langeais)
    • La ragazza dagli occhi d’oro (La Fille aux yeux d’or)
  • 1836Giovanna la pallida (Jeanne la pâle o Wann-Chlore)
  • 1836Il giglio della valle (Le Lys dans la vallée)
  • 1837Storia della grandezza e della decadenza di Cesare Birotteau(César Birotteau)
  • 1837Le sollazzevoli istorie (Contes drolatiques)
  • 1837Il Centenario (Le Centenaire, ou les deux Béringheld)
  • 1838Gli impiegati (Les Employés)
  • 1838Voyage en Sardaigne
  • 1839Béatrix
  • 1841Un tenebroso affare (Une ténébreuse affaire)
  • 1842Memorie di due giovani spose (Mémoires de deux jeunes mariées)
  • 1842Casa da scapolo (La Rabouilleuse)
  • 1842La donna di trent’anni (La Femme de trente ans)
  • 1842Il colonnello Bridau (Un menage de garçon)
  • 1843Illusioni perdute (Illusions perdues)
  • 1843La musa del dipartimento (La Muse du département)
  • 1844Onorina (Honorine)
  • 1844Un principe della Bohéme (Un prince de la bohème)
  • 1844Un agente d’affari (Esquisse d’homme d’affaires d’après nature)
  • 1844Gaudissart II
  • 1846La cugina Bette (La Cousine Bette)
  • 1846Piccole miserie della vita coniugale (Petites miseres de la vie conjugale)
  • 1847Il cugino Pons (Le cousin Pons)
  • 1847Splendori e miserie delle cortigiane (Splendeurs et misères des courtisanes)
  • 1847L’ultima incarnazione di Vautrin (La Dernière incarnation de Vautrin)
  • 1854Il deputato d’Arcis (Le Député d’Arcis)
  • 1855I contadini (Les Paysans) – incompiuto, portato a termine dalla vedova
  • 1856I piccoli borghesi (Les Petits bourgeois) – incompiuto, portato a termine da Charles Rabou
  • 2002Viaggio da Parigi a Giava. Trattato degli eccitanti moderni(Voyage de Paris à Java. Traité des excitants modernes), ed. Ibis, a cura di Graziella Martina