Colbert Jean Baptiste

1619 - 1683

Colbert Jean Baptiste
Nazione: Francia

ID: 1442

Autografi

  • Colbert Jean Baptiste

    Lettera di Jean Baptiste Colbert

Jean-Baptiste Colbert (Reims, 29 agosto 1619 – Parigi, 6 settembre 1683) è stato un politico ed economista francese.

La sua opera fu diretta principalmente ad accrescere la ricchezza del Paese, incoraggiandone lo sviluppo industriale e coloniale. Modernizzò le finanze pubbliche francesi, salvandole dalla bancarotta e facendo raggiungere il pareggio al Bilancio dello Stato, ma la sua opera risanatrice fu gravemente ostacolata dalle enormi spese belliche di Luigi XIV. Nel 1669 ottenne dal re la creazione del Ministero della Marina, carica di cui fu il primo titolare e che fece di lui il padre della moderna marina francese. La politica di Colbert è considerata una delle più genuine interpretazioni del mercantilismo.

I primi anni

Nato da una ricca famiglia di Reims che esercitava la mercatura dei panni, Colbert entrò nel servizio di Stato nel 1643, alle dipendenze del Louvois, influente ministro della guerra. La nomina pare fosse stata favorita dal fatto che uno zio era cognato del ministro. Dopo un periodo trascorso come ispettore divenne, nel 1645, segretario personale del ministro. Nel 1648 sposò la ricca ereditiera Marie Charron e, l’anno successivo, ottenne la nomina a consigliere di stato grazie al cardinale Mazzarino che, prima di morire, lo raccomandó al re Luigi XIV.

Un uomo, tante cariche

Battuto ed incarcerato Fouquet, i progetti di Colbert e la sua politica riformatrice non ebbero più ostacoli. Nello stesso 1661 che aveva visto la caduta del sovrintendente, entrò a far parte del neo istituito consiglio delle finanze. Nel 1665 diventò controllore generale delle finanze (la carica di sovrintendente, come si vede, era stata soppressa), nel febbraio del 1669 eccolo ministro della real casa e, un mese dopo, come già accennato, alla guida del nuovo ministero della marina. Un poco alla volta, accumulò nelle sue mani quasi tutte le cariche di governo, a parte gli esteri e la guerra.

Il Colbertismo

Il mercantilismo è definito, in Francia, Colbertismo, in onore all’uomo che ne fu il maggior ispiratore. Alla base di questo particolare sistema di governare l’economia sta una considerazione molto semplice. Essendo la ricchezza di uno stato basata sulla quantità di moneta, è necessario, per arricchire il paese ed aumentarne la potenza, incrementare le esportazioni (apportatrici di nuova moneta) e diminuire le importazioni (che fanno perdere moneta a vantaggio dei concorrenti). Si tratta di un modo di pensare oggi superato ampiamente, anche se non totalmente. Il mercantilismo nella sua accezione moderna è assolutamente attuale e proprio per questo questa pagina è di grande interesse). Per favorire le esportazioni, la produzione nazionale deve abbracciare il più alto numero possibile di settori merceologici e raggiungere in essi standard qualitativi così elevati, da sbaragliare la concorrenza. Nel tentativo di raggiungere questi obiettivi, Colbert divenne il vero padre dell’industria francese del lusso. Un esempio di questo atteggiamento fu la creazione, nel 1665, della stazione di monta equina di Tarbes, allo scopo di diminuire l’importazione di cavalli dall’estero.

Le Manifatture Reali

Le corporazioni frapponevano molti ostacoli all’apertura di nuove iniziative economiche. Colbert li aggirò, creando le manifatture reali. Erano, queste, degli stabilimenti – a volte di proprietà della corona, più frequentemente di privati – a cui venivano concessi vari aiuti da parte dello Stato, i quali potevano variare dai semplici sgravi fiscali alle sovvenzioni pubbliche, finanche alla concessione del monopolio in determinati settori. Per rendere più competitive la manifatture reali, vennero impiegati vagabondi che si trovavano nelle città, ai quali veniva dato del cibo (quanto sufficiente per sopravvivere ) e un posto in cui dormire.

Sorsero così le famose manifatture di Gobelins (arazzi) e Beauvais (tappezzerie); venne favorita l’industria della seta di Lione; si tutelarono gli inventori; si proibì l’emigrazione degli artigiani esperti, assumendone nel contempo dall’estero, come nel caso dei maestri veneziani esperti nella fabbricazione degli specchi e del vetro (causando veri incidenti diplomatici con la Serenissima Repubblica di San Marco che, “colbertista” già da secoli, non vedeva di buon occhio simili pratiche concorrenziali, facendo assassinare da sicari i maestri vetrai espatriati in Francia), manifattura che verrà poi soppiantata dalla Saint-Gobain che si occupò del vetro per la sala degli specchi della neonata Reggia di Versailles. Infatti tutte queste industrie del lusso servivano anche ai consumi della corte ed all’arredamento dei palazzi reali.

Lo Stato intervenne pesantemente anche al di fuori del settore del lusso, cercando di strappare ad inglesi, olandesi e fiamminghi il monopolio della produzione dei panni ed incoraggiando, per chiari motivi, l’industria metallurgica e delle armi (in quel periodo sorse la famosa fabbrica di Saint-Étienne).

A tutto questo si aggiunse l’imposizione di tariffe doganali tese a sfavorire le importazioni ed a favorire le esportazioni.

La cultura

Colbert contribuì pure al rafforzamento d’importanti istituzioni culturali. Membro dal 1667 dell’Accademia di Francia, creò l’Accademia delle Scienze (1666), nonché quelle d’Architettura (1671) e Musica, riorganizzò l’Accademia di pittura e scultura già creata da Mazarino. In Italia, fondò l’Accademia di Francia a Roma. Chiamò a Parigi Giovanni Domenico Cassini, per dirigere il neonato osservatorio astronomico.

Arricchì il Louvre di opere d’arte, elargì pensioni ad uomini di lettere di grande spicco come Molière, Jean Racine e Pierre Corneille, aiutò scienziati come Christiaan Huygens ed il geografo Vossius, contribuendo così a creare l’immagine aurea della Francia all’epoca del Re Sole.

Morte

Verso la fine della sua esistenza soffrì di dolori di stomaco, che lo costrinsero a pasti a base di pane e brodo, e lo condussero alla morte poco dopo aver compiuto 64 anni. I medici che ne esaminarono il corpo trovarono che soffriva di calcoli renali: ne venne trovato uno piuttosto grosso nelle vie urinarie, tale da giustificare la sua penosa agonia.

Lettera di Jean Baptiste Colbert

 

Lettera di Jean Baptiste Colbert