De Lamoignon De Malesherbes Guillame Chretien

1721 - 1794

De Lamoignon De Malesherbes Guillame Chretien
Nazione: Francia

ID: 1496

Guillaume-Chrétien de Lamoignon de Malesherbes (Parigi, 6 dicembre 1721 – Parigi, 22 aprile 1794) è stato un giurista e politico francese.

Il magistrato

Nato da un’importante famiglia della nobiltà di toga (noblesse de robe) parigina, figlio di Guillame de Lamoignon de Blancmesnil, fu nominato sostituto del procuratore generale del parlamento di Parigi nel 1741. Successivamente diventò consigliere nel 1744, primo presidente della corte degli ausili di Parigi e direttore della Biblioteca, cioè responsabile della censura reale sulle stampe, posizione di cui si servì per sostenere l′Encyclopédie. Quando il privilegio venne revocato agli editori ed il parlamento ordinò il sequestro delle carte di Diderot, Lamoignon de Malesherbes lo fece avvisare segretamente. «Diderot, costernato, corse da lui. “Che succede? gridava; come, in ventiquattro ore, traslocare tutti i miei manoscritti? Non ho il tempo di controllarli. E, soprattutto, dove trovare delle persone che vogliano incaricarsene e che possano farlo in sicurezza? – Mandateli a me, rispose Malesherbes, non li cercheranno certo qui”»

Nel 1771 il triumvirato di Maupeou prese il potere e soppresse i parlamenti. Per solidarietà con i suoi colleghi Malesherbes redasse le sue famose Rimostranze, che diffuse clandestinamente. Ricevette per tale motivo una lettera regia (lettre de cachet) che lo esiliò nel suo castello di Malesherbes, 70 km a sud di Parigi.

Dopo la morte di Luigi XV divenne segretario di stato alla Maison du roi. Il suo ingresso al ministero, con quello di Turgot, suscitò l’entusiasmo dell’opinione liberale. Mlle de Lespinasse scrisse a un amico, in tale occasione «Oh, certamente, siate sicuro che il bene verrà e che ci verrà bene, perché sono i lumi che dirigeranno la virtù e l’amore per il bene pubblico. Mai due uomini più virtuosi, più disinteressati, più attivi sono stati riuniti ed animati più fortemente di un interesse più grande e più elevato. Vedrete, il loro ministero lascerà una traccia profonda nello spirito degli uomini. […] Oh! Tempi brutti per i ruffiani ed i cortigiani!» Il suo amico Gabriel-Henri Gaillard dirà di lui: «Era l’amore e la gioia della nazione.»

Ma, rapidamente, sopravvenne la disillusione. Così Malesherbes tentò vanamente di abolire il sistema delle lettere regie. L’anno successivo diede le dimissioni, in seguito alla caduta del suo amico Turgot.

Compose diverse memorie, per esempio Sulla necessità di ridurre le spese (Sur la nécessité de diminuer les dépenses). Un’altra riguardava i protestanti e contribuì a far istituire per loro uno stato civile dal guardiano dei sigilli de Basville, suo cugino.

Dal 1787 al 1788 fu membro del consiglio regale (Conseil d’En-haut), dove, pur proponendo alcune riforme, non venne mai ascoltato.

Aveva sposato Mlle Grimod de la Reynière che gli diede due figli: Pauline e Antoinette-Thérèse-Marguerite, che successivamente sposò Louis de Peletier de Rosanbo. Una delle loro figlie sposò il fratello di Chateaubriand ed un’altra fu la madre di Tocqueville.

La Rivoluzione

Nel 1792 si recò da sua figlia, emigrata a Losanna, solo per tornare ben presto in Francia, pur avendo perso tutte le illusioni sulla rivoluzione. Per fedeltà al re, che comunque non lo contraccambiava per niente, si offre volontario per fornire la sua difesa al processo e scrisse al presidente della Convenzione: «Ignoro se la Convenzione Nazionale darà a Luigi XVI un aiuto per la difesa, e neppure se egli potrà sceglierlo. In questo caso vorrei che Luigi XVI sapesse che, se mi sceglie per tale funzione, sono pronto a dedicarmi ad essa.» Ma è lui che dovrà annunziare al re la sua sentenza di morte, il 20 gennaio 1793.

La Convenzione si ricorda di lui in pieno Terrore e, nel mese di dicembre, lo andarono a cercare nel suo ritiro. Fu riportato a Parigi ed incarcerato con la famiglia per “cospirazione con gli emigrati”. Suo genero fu ghigliottinato il 21 aprile 1794. Il giorno successivo vengono giustiziati con lui la figlia, i nipoti e due suoi segretari. «Uscendo dalla prigione per salire sull’infame carretta, il suo piede urta una pietra e lo fa inciampare. “Ecco, dice sorridendo tristemente, un cattivo augurio; al mio posto un antico romano sarebbe rientrato in casa”.» Il corpo di Malesherbes venne sepolto nel vecchio Cimitero degli Errancis.