Nicolas Rapin

1535 - 1608

Nicolas Rapin
Nazione: Francia

ID: 503

Nicolas Rapin (1535 – 16 Febbraio 1608) è stato un magistrato,ufficiale reale,traduttore,poeta e scrittore satirico, noto per essere uno degli autori della Satire Ménippée (1593/4) e un critico degli eccessi della Santa Lega durante le guerre di religione.

La vita

Nato a Fontenay-le-Comte, da una famiglia di “noblesse de robe”, effettua lo studio sulla legge, pratica al “parlement di Poitiers”, diventa “Échevin” (leader comunale) e successivamente sindaco (1569-1570) di Fontenay-le Comte. All’inizio delle guerre civili, partecipa alla difesa di Poitiers contro le forze di Gaspard de Coligny (1569) e sopravvive alla cattura di Fontenay (1570). In seguito diventa  vice-senechel di Fontenay e Niort, e nel 1585, assume la carica di ” tenente criminel”. Con l’arrivo della Santa Lega al potere a Parigi, Rapin viene spogliato dei suoi poteri, ma Enrico III di Francia lo eleva alla carica di “Prévôt” nell’esercito. Con l’assassinio di Henry per mano di un radicale Gesuita, Rapin con l’appoggio del nuovo re Enrico I, attacca la Lega e i gesuiti nei suoi scritti. Si ritira dalla vita pubblica nel 1605 e muore nel 1608 a Poitiers.

Scritti

Le opere scritte di Rapin erano intimamente legate alla sua vita e alla situazione politica della Francia e confacenti alla sensibilità umanistica dell’epoca. Rapin era vicino a molti scrittori del periodo, tra cui Giuseppe Giusto Scaligero, Jacques-Auguste de Thou, Etienne Pasquier, Jacques Gillot e Agrippa d’Aubigné .

Le sue opere scritte abbracciano i generi e le forme del periodo. Ha scritto le traduzioni di francesi di Ariosto, Cicerone, Ovidio, Marziale, Orazio, 7 Salmi ( VII Psaumes Pénitentielles ), traduzioni di molti poeti neolatini ( Michel de l’Hospital, Grozio, Théodore de Bèze, Scaligero, Jacques-Auguste de Thou). Ha contribuito alle antologie di poesie funebri (o “tombeaux”) per Pierre Ronsard, Philippe Desportes, Claude Dupuy e altri.

La poesia di Rapin utilizza il sistema “vers Mesure” di Jean-Antoine de BAIF (un tentativo di scrivere la poesia francese sulla base di lunghe e brevi sillabe, come nell’ antica grecia), modifandone il sistema per consentire alcuni elementi poetici francesi tradizionali (tra cui rima). La sua poesia è “amore e satira” (contribuisce a La Puce de Ma Dame des Roches ; La Douche ) e a volte idealizza scritti neoplatonici ( L’Amour philosophe ). Ha scritto anche egloghe lodando la vita di campagna, in Horace ( Les Plaisirs du gentilhomme champestre , 1575 e Elegie Patorale pour un Adieu , 1581-3), epitaffi sulla guerra ( Le Siège de Poitiers ). La sua vena satirica è più evidente nei suoi contributi alla Satira Ménippée (1593/1594), in cui si scaglia contro la Lega Santa.

Le sua volontà e le 30 lettere di Rapin sono documenti sopravvissuti nel tempo e rappresentano la storia e la letteratura dell’umanesimo tardo-rinascimentale in Francia.